Trattamento del tromboembolismo venoso
Il tromboembolismo venoso ( VTE ), che comprende la trombosi venosa profonda ( DVT ) e l’embolia polmonare ( PE ), è una condizione comune, potenzialmente letale, con morbosità acuta.
È stata esaminata l'eziologia del tromboembolismo venoso e le tre fasi del suo trattamento: acuta ( primi 5-10 giorni ), a lungo termine ( dalla fine del trattamento acuto a 3-6 mesi ) ed estesa ( oltre 3-6 mesi ).
Sono state prese in esame revisioni Cochrane, meta-analisi e studi randomizzati e controllati, così come altri studi clinici su argomenti non-trattati dai precedenti studi.
L’Eparina a basso peso molecolare ( LMWH ) insieme agli antagonisti della vitamina K e i benefici e la sicurezza della deambulazione hanno permesso la gestione ambulatoriale della maggior parte dei casi di trombosi venosa profonda in fase acuta.
Lo sviluppo di nuovi anticoagulanti orali ha semplificato ulteriormente il trattamento della fase acuta e due farmaci orali possono essere usati come monoterapia, evitando la necessità di Eparina a basso peso molecolare.
I pazienti con embolia polmonare possono essere trattati ambulatorialmente in fase acuta, una decisione che dipende dalla prognosi e dalla gravità della embolia polmonare.
La trombolisi è riservata al tromboembolismo venoso grave; i filtri per la vena cava inferiore, preferibilmente di tipo recuperabile, devono essere utilizzati quando la terapia anticoagulante è controindicata.
In generale, i pazienti con trombosi venosa profonda ed embolia polmonare richiedono 3 mesi di trattamento con anticoagulanti, con opzioni che comprendono Eparina a basso peso molecolare, antagonisti della vitamina K, o inibitori diretti del fattore Xa o del fattore IIa. Trascorso questo tempo, le decisioni per ulteriori trattamenti si basano sul bilanciamento del rischio di recidiva di tromboembolismo venoso, determinata dalla eziologia del tromboembolismo venoso ( fattori di rischio transitori, immotivati o associati a neoplasie ), con il rischio di emorragia maggiore dovuta al trattamento.
Sono necessari migliori strumenti di previsione per l’emorragia maggiore.
L'esperienza con i nuovi anticoagulanti orali come terapia acuta, a lungo termine e prolungata è ancora limitata, ma la classe di farmaci sembra essere sicura ed efficace per tutte le fasi del trattamento.
In conclusione, il cardine del trattamento del tromboembolismo venoso è l’anticoagulazione, mentre interventi come la trombolisi e i filtri cavali per la vena cava inferiore sono riservati a circostanze limitate.
Esistono diverse modalità e opzioni terapeutiche per il trattamento del tromboembolismo venoso con piccoli ma comunque importanti effetti differenziali da considerare.
Gli anticoagulanti probabilmente aumenteranno sempre il rischio di sanguinamento, che richiede strategie di trattamento che comprendono eziologia, rischi, benefici, costi e preferenze del paziente.
Anche se sono stati compiuti grandi progressi, sono necessari ulteriori studi per comprendere i rischi dei singoli pazienti e prendere decisioni di trattamento ideali. ( Xagena2014 )
Wells PS et al, JAMA 2014; 311: 717-728
Emo2014 Farma2014
Indietro
Altri articoli
Dabigatran nel trattamento e nella profilassi secondaria del tromboembolismo venoso nei bambini con trombofilia
Nello studio DIVERSITY di fase 2b/3, il trattamento di 3 mesi con Dabigatran ( Pradaxa ) è risultato non-inferiore allo...
Gli anticoagulanti orali diretti riducono la recidiva di tromboembolismo venoso associato al cancro
Gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) hanno ridotto significativamente il rischio di recidiva di tromboembolismo venoso associato al cancro...
Anticoagulazione nel tromboembolismo venoso associato al tumore pediatrico: analisi per sottogruppi di EINSTEIN-Jr
Il trattamento anticoagulante del tromboembolismo venoso ( VTE ) associato al tumore pediatrico non è stato valutato in modo prospettico....
Effetto dell'Aspirina versus Enoxaparina sul tromboembolismo venoso sintomatico in pazienti sottoposti ad artroplastica dell'anca o del ginocchio: studio CRISTAL
C'è una mancanza di studi randomizzati che indaghino la monoterapia con Aspirina per la profilassi del tromboembolismo venoso sintomatico (...
Incidenza e impatto del sanguinamento mestruale anomalo associato all'anticoagulazione nelle donne dopo tromboembolismo venoso
Dati preliminari ed esperienza clinica hanno suggerito un aumento del rischio di sanguinamento uterino anomalo ( AUB ) nelle donne...
Associazione della psoriasi con il tromboembolismo venoso incidente e malattia vascolare periferica
La psoriasi, il tromboembolismo venoso e la malattia vascolare periferica condividono meccanismi simili che coinvolgono l'infiammazione cronica. Tuttavia, le associazioni...
Tromboembolismo venoso associato al cancro
Il tromboembolismo venoso ( TEV ) associato al cancro è una condizione comune e pericolosa per la vita nei...
Linee guida AIOM 2021 - Screening per neoplasia nei pazienti con tromboembolismo venoso idiopatico
Una valutazione complessiva degli studi comparsi in letteratura nelle decadi passate, ha evidenziato come il rischio di neoplasie maligne occulte...
Dabigatran etexilato per il trattamento del tromboembolismo venoso acuto nei bambini: studio DIVERSITY
Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) è un anticoagulante orale diretto in grado di superare i limiti dello standard di cura...
Abelacimab per la prevenzione del tromboembolismo venoso
Il ruolo del fattore XI nella patogenesi del tromboembolismo venoso postoperatorio è incerto. Abelacimab è un anticorpo monoclonale che si lega...